Una parola, un gesto, un sorriso: “La giornata mondiale della gentilezza”
“Le parole gentili sono brevi e facili da dire, ma la loro eco è eterna.” (Madre Teresa di Calcutta)
Cos’è la gentilezza? Il 13 novembre è stata l’occasione giusta per parlarne in classe in occasione “Giornata mondiale della gentilezza”.
Nata in Giappone grazie al Japan Small Kindness Movement, fondato nel 1988 a Tokyo, dove due anni prima si era costituito un primo gruppo di organizzazioni riunito nel World Kindness Movement (Movimento mondiale per la Gentilezza), si è diffusa in tutto il mondo e sta divenendo una giornata evento in vari contesti tra cui la scuola.
La Giornata mondiale della gentilezza vuole evidenziare le buone azioni che si compiono in una comunità, concentrandosi sul potere positivo e il filo conduttore della gentilezza. La gentilezza è una parte fondamentale della condizione umana che colma le divisioni di razza, religione, politica, genere e luogo.
La “Giornata della gentilezza” intende così promuovere l’attenzione e il rispetto verso il prossimo, la cortesia dei piccoli gesti, la pazienza, la cura, l’ascolto dei bisogni degli altri senza dimenticare i propri.
Si tratta di un momento che promuove all’educazione alla cittadinanza attiva nell’ottica della formazione di un cittadino aperto agli altri e alla diversità, che rigetta stereotipi e discriminazioni. Già il filosofo Francesco Bacone nel XVII secolo aveva affermato che “Se un uomo è gentile e cortese con gli estranei si dimostra cittadino del mondo.”
In occasione della Giornata Mondiale della Gentilezza, le classi seconde A-B-C-D-E di scuola primaria, nella settimana compresa tra il 9 e il 12 novembre, hanno proposto agli alunni un percorso di riflessione e di attività sul tema della gentilezza, nelle sue varie accezioni, innestandosi sulle attività progettate.
I docenti, in un’ottica multisciplinare, hanno svolto un percorso che ha coinvolto gli alunni in una serie di attività:
- conversazioni;
- riflessioni;
- visione di video.
- produzione di semplici messaggi scritti;
- attività grafico-pittorica (arcobaleno della gentilezza con la tecnica dei pastelli);
- scrittura in lingua inglese di messaggi di gentilezza;
- ascolto ed esecuzione con semplice coreografia dell’”Inno della gentilezza”;
- ascolto, memorizzazione del testo poetico “Coltivare la gentilezza”, analisi e rappresentazione grafica;
- completamento di scheda strutturata di matematica sulle parole della gentilezza.
Il tema, affrontato in modo trasversale dagli insegnanti delle discipline coinvolte, ha avuto esiti positivi nelle classi interessate: ha favorito la collaborazione tra insegnanti, la riflessione sui gruppi cooperativi da parte degli alunni, la collaborazione tra pari, il recupero di comportamenti corretti e gentili nei vari contesti.
E’ chiaro che il messaggio che si è voluto lanciare è che non possiamo essere gentili solo un giorno all’anno. Il lavoro è stato finalizzato all’adozione di buone pratiche di inclusività, generosità e attenzione verso il prossimo, per rendere gli alunni consapevoli che i principi di solidarietà, uguaglianza e rispetto della diversità sono i pilastri che sorreggono la convivenza civile e favoriscono la costruzione di un futuro equo e sostenibile.
Possiamo condividere, a tal proposito, le parole di Amelia Earhart “un solo atto di gentilezza mette le radici in tutte le direzioni, e le radici nascono e fanno nuovi alberi”
Rocchina Gentile