“Non mi somiglia per niente!” … per fortuna che siamo tutti diversi!
Il 3 dicembre si è celebrata la Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità. Giornata istituita dall’ONU nel 1992.
Celebrare la Giornata per i diritti delle persone con diverse abilità può nascondere un rischio che è tipico di ogni forma di commemorazione: trasformare la giornata – col tempo – in una sorta di automatismo privo di significato.
Per questo è fondamentale il ruolo della Scuola e per questo è importante che tali giornate vengano vissute nel luogo delle anime e delle menti acerbe, perché possano diventare semi vitali per generazioni nuove.
Potrebbe “far strano” pensare che, ancora oggi, sia necessario puntualizzare che anche le persone con disabilità hanno il diritto di partecipare attivamente alla vita in tutti i suoi aspetti. Ma così strano non è!
Senza voler retrocedere troppo nel passato, basti ricordare che già prima dell’avvento del nazismo, scienziati e medici avvelenati da distorte teorie culturali e politiche (Darwinismo sociale e Eugenetica), tentarono di eliminare fisicamente, in modo razionale (banale, come scrisse Hannah Arendt) persone con handicap fisici, malattie mentali e disturbi comportamentali, perché ritenute “inutili”, anzi dannose per l’evoluzione della razza umana.
Ma oggi invece va tutto bene?! Purtroppo no. Dati alla mano, è riconosciuto (proprio da rapporti ONU) che donne e minori con disabilità sono maggiormente a rischio di violenze, abusi, abbandono, mancanza di cure, maltrattamento e sfruttamento.
Come il Ministero dell’Istruzione e del Merito ci ricorda, gli insegnanti e gli alunni hanno l’onore di commemorare questa giornata, perché, se è vero che la scuola è una micro-società, è vero anche che le disabilità sono strettamente legate all’ambiente in cui la persona vive, ai preconcetti che ivi si annidano, alle barriere comportamentali oltre che ambientali.
È doveroso, come la Convenzione delle Nazioni Unite scrive, sensibilizzare la società nel combattere stereotipi, pregiudizi, pratiche discriminanti, prendendo maggiore consapevolezza sulle capacità e i contributi che ogni individuo può offrire.
Con cartoncini, colori, storie, riflessioni in gruppo, video, gli insegnanti e gli alunni dell’I.C. “Gianni Rodari” di Palagiano hanno vissuto questa giornata. Non importa se in un setting “alla vecchia maniera” o con l’utilizzo delle tecnologie; se seduti al proprio banco, o disposti in cerchio dinanzi all’insegnate. Piccoli e grandi insieme, con l’obiettivo di Raccontare e Ascoltare.
I nostri alunni hanno riflettuto sul tema della disabilità immedesimandosi in alcune sue caratteristiche: bendiamoci gli occhi … che sensazioni provate? Hanno riflettuto sulla persona del caregiver e la sua importanza; hanno ascoltato interviste di persone con disabilità che, ad esempio nel mondo dello sport, sono arrivate a mete sorprendenti; l’ascolto di storytelling per riflettere e lasciare nell’intimo anche un piccolo segno. Queste solo alcune delle attività vissute durante la giornata.
Loro i veri protagonisti dunque e, come spesso accade quando nelle classi si parla di argomenti che apparentemente “esulano” dalle classiche discipline, cala il silenzio, raggiunto subito dopo dal vociare e dalla necessità di intervenire, di “dire la propria”, di raccontare un episodio che li riguarda personalmente o che è accaduto a persone a loro vicine, di smuovere ricordi ed emozioni.
Per il nostro Istituto porre le basi di una società più inclusiva, equa e consapevole è di primaria importanza. Il superamento delle barriere fisiche, cognitive, sensoriali e culturali nei luoghi dell’istruzione e della formazione, si accorda con un’attività di sensibilizzazione che non si riduce ad un singolo (seppur fondamentale) evento.
Ecco che la scuola ritorna Maestra, luogo di discussione, di confronto, di ascolto, di comprensione. Ritorna ad essere Insegnante.
WE ARE ALL AMAZING JUST THE WAY WE ARE!!!! SIAMO TUTTI STRAORDINARI COSI’ COME SIAMO!!!!
Ins. Giovanna Pellecchia; prof. Giovanni Casamassima