La libertà ritrovata. Una raccolta letteraria scritta dagli studenti in primavera durante il lockdown: paure, ma anche la speranza di tornare alla normalità
PALAGIANO. “Liberiamo la fantasia, la creatività, la speranza usando la scrittura e, magari, anche il suo potere terapeutico quale strumento di espressione”. Così, ad aprile sorso, in pieno lockdown, l’assessore comunale alla Cultura Patrizia Rollo si rivolgeva ai dirigenti scolastici Vito Cuscito e Antonella Lentino per gli istituti comprensivi “G. Rodari” e “Giovanni XXIII” e alla responsabile della sede locale dell’istituto tecnico commerciale “Sforza” Rosalba Pansini.
Il suo voleva essere un invito a coinvolgere gli studenti nell’esprimere, proprio attraverso la parola, sentimenti, emozioni, disagi vissuti in quel periodo.
E la parola per molti ragazzi è diventata scrittura; e la scrittura si è trasformata in una valvola di sfogo, uno strumento cui affidare disagi, nostalgia e, soprattutto, la speranza di recuperare la propria libertà, limitata o negata da un “dittatore” silente e invisibile chiamato Covid.
“La libertà ritrovata” era il tema sul quale gli studenti avrebbero dovuto concentrarsi e abbandonarsi, senza stereotipi o condizionamenti e scrivere o, semplicemente, aprirsi e tornare a sentirsi liberi. E lo hanno fatto: chi con un racconto o una poesia, chi con un tema, una riflessione o un disegno.
In ogni testimonianza, in ogni scritto un pezzo di cuore e di vita, ma, soprattutto, la speranza, una volta terminata l’emergenza, di tornare a vivere semplicemente la normalità.
L’Amministrazione Comunale si è fatta carico di raccogliere quanto prodotto dai ragazzi in una raccolta letteraria, che è così diventata preziosa testimonianza del difficile momento storico vissuto e che, purtroppo, dopo una breve tregua, siamo tornati a vivere.
Un testo, che come detto dal sindaco Domiziano Lasigna, “cristallizza un momento della nostra storia che non potremo dimenticare, perché ha segnato la nostra vita, minando certezze e progetti, sogni e visioni, stravolgendo le nostre priorità”.
La raccolta è stata consegnata nelle scuole e, quindi, l’altra mattina, anche al “G. Rodari”, alla presenza del dirigente Vito Cuscito, dell’assessore Rollo e di Leonardo Nicolini, marito della maestra Luisa Insòlia dalla “risata cristallina e da un modo di fare spensierato”, ricordata nel testo con la maestra Teresa Stellaccio, amata per “le sue maniere gentili e il suo profondo senso di equilibrio”.
“Sono pagine – ha detto il dirigente Cuscito nel suo intervento – che custodiscono, come uno scrigno, le ansie, le paure, le difficoltà dei nostri ragazzi, costretti a vivere restrizioni cui non erano abituati né preparati. Ma sono anche pagine che attestano come, proprio in quelle limitazioni, i ragazzi hanno imparato ad apprezzare il valore dell’altro, del compagno di classe, riscoprendo o scoprendo il valore dell’amicizia, ma anche l’importanza della vicinanza, del contatto umano”.
Un plauso l’assessore Rollo lo ha rivolto ai ragazzi, ma anche a tutti gli insegnanti, che hanno saputo coinvolgerli in quest’iniziativa, impegnandosi oltre ogni limite. “Quella dei docenti è una categoria molto bistrattata. Non dimentichiamo che, con estrema difficoltà, continuano con tenacia e insistenza a insegnare anche la vita”.
Maria Florenzio