Diventare il futuro della memoria
La memoria per ricordare e per evitare che l’orrore si ripeta, per impedire che sia sottratta all’uomo la dignità.
Mai più svelare i raccapricci di Auschwitz o Birkenau, mai più ridurre a oggetto l’essere umano, sottoporlo alle torture fisiche e mentali, a violare i diritti così faticosamente conquistati nel corso del tempo.
Occorre imparare dalla storia e non annullare coloro che sono stati sacrificati in nome di ideologie e convinzioni che nulla hanno a che fare con i valori della civiltà.
Il “Giorno della memoria” diviene, così, per la scuola un’occasione per promuovere nei bambini la cittadinanza attiva, per favorire il rispetto dell’essere umano e della sua sacralità.
Con questo spirito i docenti di classe quarta e quinta di scuola primaria dell’I.C. “Gianni Rodari” nella ricorrenza dell’apertura dei cancelli di Auschwitz il 27 gennaio 1945, hanno promosso un incontro in auditorium con la visione di un video, la lettura di alcuni brani sull’olocausto e le riflessioni su un evento storico che scuote le nostre coscienze e mette a nudo tutta la ferocia che può esternare l’uomo contro l’altro uomo.
Il percorso interdisciplinare, partito nelle classi con uno sguardo al passato, si apre al presente e al futuro per promuovere i sentimenti della pace, della solidarietà, della tolleranza, della fratellanza tra i popoli del mondo.
La lettura di alcune testimonianze dei sopravvissuti allo sterminio è stato tra i momenti più significativi per i bambini nati nella pace e che non concepiscono come l’uomo possa degenerare e divenire spietato aguzzino di innocenti.
I bambini hanno dato voce ad Anna Frank, Settimia Spizzichino, Primo Levi; la loro testimonianza è stata ascoltata ancora una volta e ha fatto conoscere, ha lanciato il messaggio di non sottoporre mai più altri uomini allo sterminio in modo volontario e sistematico.
Sì, perché dobbiamo ridare vita a tutti coloro che l’hanno persa nei lager o a causa delle persecuzioni naziste, che continuano a narrare e a insegnare alle future generazioni.
Oggi, che stanno scomparendo gli ultimi testimoni diretti di quegli orrori, sta ai nostri bambini custodire la memoria e perpetrarla nel futuro, sviluppando il seme dell’amore universale e della valorizzazione di tutte le diversità.
L’Ins. Rocchina Gentile