Ultima modifica: 19 Dicembre 2019

“UN PONTE PER ANDARE LONTANO”: DENTRO IL SENSO DELLA CONTINUITÀ

Nell’ambito del curricolo verticale tra scuola dell’infanzia e scuola primaria è necessaria una progettualità mirata che permetta agli alunni in ingresso nella scuola primaria tutte quelle condizioni favorevoli per vivere il passaggio tra i due gradi di scuola come un momento importante e significativo e rendere la scuola un luogo rassicurante in cui l’incontro con i nuovi insegnanti, gli spazi, le attività, avvenga in un’atmosfera serena e positiva.

Il progetto continuità “Un ponte per andare lontano”, presentato alle famiglie il 9 dicembre 2019 nell’auditorium dell’I.C. “Gianni Rodari”, vuole attribuire valenza e significato ad un passaggio delicato e fondamentale, dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria, che ogni bambina e bambino vive con il proprio modo di sentire, di percepire, di guardare.

Dare a ciascuno la possibilità di sentirsi capace e di respirare un clima di benessere è un  punto di forza per affrontare con fiducia le nuove situazioni.

La positiva esperienza dello scorso anno scolastico è una spinta al miglioramento per la realizzazione di momenti di incontro che facciano vivere ai bambini e alle loro famiglie il passaggio alla scuola primaria come momento di crescita e non come momento di ansia e di preoccupazione.

Le esperienze da realizzarsi nei laboratori, che abbracciano più canali di espressione,  favoriranno la dimensione di gruppo che diventa occasione di nuovi apprendimenti in situazione di collaborazione e di aiuto reciproco, dove ogni bambino/a  è una risorsa.  Il lavoro di raccordo tra le scuole dell’infanzia e della primaria mira a costruire una continuità che tenga in considerazione l’ importanza dei diversi linguaggi di espressione, dello stile personale di ciascuno,  delle competenze già acquisite,  di conoscere il nuovo ambiente e le persone in un clima stimolante e sereno.

Altro aspetto da non sottovalutare è la portata innovativa dei laboratori che fanno leva sulle metodologie del problem solving e sulle tecnologie al fine di avviare i bambini alla scoperta e all’uso dei nuovi linguaggi.

Quattro sono gli aspetti fondanti delle metodologie:

  • Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni per ancorarvi nuovi contenuti:  “ …nel processo di apprendimento l’alunno porta la ricchezza di esperienze e conoscenze, mette in gioco aspettative ed emozioni, si presenta con una dotazione di informazioni, abilità, modalità di apprendere, che l’azione didattica può opportunamente richiamare, esplorare, problematizzare. In questo modo l’allievo riesce a dare senso e significato a quello che va imparando.”
  • Favorire l’esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere la passione per la ricerca di nuove conoscenze. “ In questa prospettiva la problematizzazione svolge una funzione insostituibile: sollecita gli alunni ad individuare problemi, a sollevare domande, a mettere in discussione le mappe cognitive già elaborate, a trovare piste d’indagine adeguate ai problemi, a cercare soluzioni anche originali attraverso un pensiero divergente e creativo”, a pensare per relazioni.
  • Incoraggiare l’apprendimento collaborativo poiché imparare non è solo un processo individuale. “… In tal senso, molte sono le forme di interazione e collaborazione che possono essere introdotte ( dall’aiuto reciproco all’apprendimento nel gruppo cooperativo, all’apprendimento tra pari…) sia all’interno della classe, sia attraverso la formazione di gruppi di lavoro con alunni di classi di età diverse.”
  • Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere, al fine di “imparare ad apprendere”.

(Dimensione metacognitiva dell’apprendimento ). “Riconoscere le difficoltà incontrate e le strategie adottate per superarle prendere atto degli errori commessi, ma anche comprendere le ragioni di un insuccesso, conoscere i propri punti di forza, sono tutte competenze necessarie a rendere l’alunno consapevole del proprio stile di apprendimento e capace di sviluppare autonomia nello studio. Occorre che l’alunno sia attivamente impegnato nella costruzione del suo sapere, sia sollecitato a riflettere su quanto impara, sia incoraggiato ad esplicitare i suoi modi di comprendere e a comunicare ad altri i traguardi raggiunti…”

Gli alunni di cinque anni, infatti, effettueranno attività laboratoriali di: animazione alla lettura, manipolazione, introduzione al coding, lingua inglese.

Il filo conduttore dei quattro laboratori sarà la storia dell’ape che non poteva più volare, metafora del bambino che cerca la strada per il proprio futuro, superando gli ostacoli che si frappongono sul proprio cammino.

L’obiettivo del progetto continuità è quello di comunicare e realizzare un vero “ponte” di esperienze condivise  che accompagnino  gli alunni nel passaggio tra i due  diversi gradi di scuola.

La continuità ha, infatti, senso se dà al bambino opportunità di stringere relazioni, di vedersi riconosciuti i progressi compiuti in modo tangibile.

 

Rocchina GENTILE




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