Ultima modifica: 3 Giugno 2019

La cittadinanza digitale: agente attivo dell’innovazione della scuola

Il sistema scolastico lancia una strategia complessiva di innovazione della scuola italiana per un nuovo posizionamento del  sistema educativo nell’era digitale.

La nostra scuola, orientata all’innalzamento delle competenze degli alunni in una prospettiva di modernizzazione e di digitalizzazione, sperimenta forme di didattica flessibile con la trasformazione   della classe in laboratorio attivo di ricerca. In questo modo si fa, inoltre, garante e promotrice dei principi di equità: le tecnologie possono infatti essere mediatori di apprendimento in esperienze formative e percorsi di diversa natura, in modo da garantire la piena accessibilità e promuovere esperienze per l’inclusione e l’integrazione.

La pratica quotidiana di nuovi itinerari basati sulla competenza digitale, ridisegnano, difatti,  radicalmente l’ambiente di apprendimento a favore di un setting che consente di superare la linearità della didattica tradizionale.

Dal mese di febbraio al mese di maggio 2019 circa 80 alunni di scuola primaria e secondaria di I grado hanno svolto percorsi di coding e di robotica, nell’ambito del Piano integrato PON/FSE di cittadinanza digitale “A scuola di competenza con la robotica” (Avviso prot. AOODGAI/2669  del 03-03-2017 – Pensiero computazionale e cittadinanza digitale” per lo sviluppo del pensiero computazionale, della creatività digitale e delle competenze di “cittadinanza  digitale”, a supporto dell’offerta formativa” – codice  identificativo del Progetto 10.2.2A-FSEPON- PU-2018-881), innestandosi alle esperienze in orario curricolare e che si auspica diventeranno via via pratiche didattiche consolidate, nell’ottica della valorizzazione delle potenzialità dei nostri studenti.

Le opportunità offerte ai nostri alunni con il suddetto progetto si intersecano, altresì, con le azioni della nuova scuola promosse dagli ordinamenti vigenti in particolare dalla Legge 107/2015 – Buona Scuola –  commi 56 – 57 e dal “Piano Nazionale della Scuola Digitale” (Decreto Ministeriale n° 851 del 20 ottobre 2015) in un’ottica di innovazione e di miglioramento dei processi formativi.

La filosofia che sottende le azioni vanno ricercate in un’idea rinnovata di scuola intesa come  spazio aperto per l’apprendimento e non unicamente luogo fisico e come piattaforma che metta gli studenti nelle condizioni di sviluppare le competenze per la vita in una prospettiva di “long-life learning”, ovvero apprendimento continuo e costante per tutta la vita del singolo individuo.

 I 4 moduli attivati (“CODI-Amo”, “Step by step”, Coding in your classroom” e “Il mio amico Rob”) che hanno coinvolto alunni di classe 3^, 4^ e 5^ di scuola primaria e di scuola secondaria di I grado, hanno visto la sperimentazione di metodologie innovative incentrate su processi di apprendimento che hanno facilitato l’accesso sistematico degli studenti alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione come mezzi di apprendimento attraverso l’acquisizione di competenze metacognitive relative al Pensiero Computazionale, al Problem Posing e Solving.

Le metodologie innovative hanno stimolato la realizzazione di apprendimenti significativi attraverso il miglioramento didattico e organizzativo, coniugando il sapere e il saper fare, con la promozione del miglioramento e dell’inclusione, attraverso una “didattica dell’agire in aula che ha effetti sul processo e sul prodotto”.

L’interattività con i materiali, l’utilizzo del “problem-based learning” e lo sfruttamento efficiente delle potenzialità intrinseche delle tecnologie nel processo educativo hanno senz’altro dato valore aggiunto al processo di apprendimento.

L’ interattività ha promosso un apprendimento di livello superiore attraverso la presenza sociale, che, come afferma Heinich, ha  contribuito allo sviluppo di un “significato personalizzato”.

Il Progetto è stato qualificato dagli accordi di rete stipulati con le scuole del territorio, l’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” e l’I.I.S.S. “Bellisario-Sforza”.

Le reti hanno permesso di:

  1. realizzare, attraverso il sostegno reciproco e l’azione comune, il miglioramento della qualità complessiva del servizio scolastico, lo sviluppo dell’innovazione, la promozione di contenuti e modelli didattici innovativi;
  2. mettere a disposizione servizi e/o strutture propri della singola istituzione scolastica, che vadano a vantaggio degli alunni dell’altra.

L’accordo ha visto la condivisione di: attrezzature, tecnologie, laboratori, risorse umane.

Si sono effettuate attività comuni di robotica e di coding nell’ambito dei modulo “Step by step”, e  “Coding in your classroom”.

La robotica, il coding, il pensiero computazionale hanno permesso, quindi, percorsi didattici innovativi per allenare le skills del XXI secolo e il “metapensiero” definito da De Bono quale “capacità di mutare cornice,  di mutare d’abito e di trovare una quantità di ingegnose soluzioni a un problema”.

Si è trattata altresì di un’ esigenza che si colloca nell’alveo della mission e della vision dell’offerta formativa e del miglioramento della scuola, che intendono la tecnologia digitale come uno strumento didattico di costruzione delle competenze, in una “school accountability”, in cui gli studenti sono considerati i nostri principali portatori di diritti, aspettative ed interessi.

Rocchina GENTILE

in allegato

resoconto PON cittadinanza digitale




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