Ultima modifica: 1 Giugno 2019

Un challenge per rilanciare il merito: “LA CLASSE DELL’ANNO”

I modelli e gli stereotipi a cui la nostra società ci ha ormai abituati portano molto spesso a chiuderci nella rassegnata ed impotente constatazione che in un Paese come il nostro la meritocrazia è pura utopia. La cosa più grave è forse quella che tale sentimento viene molto spesso trasmesso dagli adulti ai più giovani,  generando di conseguenza un senso di frustrazione e di sfiducia nel futuro.

Non serve citare le statistiche o le ricerche delle più blasonate università o degli osservatori nazionali ed internazionali per stigmatizzare il fenomeno. Basta parlare 5 minuti con i nostri ragazzi. Confrontandosi con molti (non tutti, per fortuna) di loro si prende tristemente atto che, seppur tutti vorrebbero realizzarsi ed avere in qualche modo successo nella vita, non credono affatto di poterlo ottenere mediante l’impegno e il merito.

E purtroppo non è più sufficiente, per far cambiar loro idea, il vecchio aforisma di François de La Rochefoucauld che ai nostri tempi faceva forse ancor presa: “E’ vero, esiste merito senza successo, ma non esiste successo senza qualche merito”.

In tutto questo si inserisce la grave crisi della scuola italiana, minata da decenni di falso egualitarismo e di esasperato buonismo.

Certo, la scuola non è solo meritocrazia, NON deve esserlo, bensì deve offrire al proprio interno occasioni in cui TUTTI possano avere a disposizione percorsi individualizzati e personalizzati, assaporare il piacere di conoscere, acquisire competenze, comprendere profondamente ciò che viene insegnato, imparare a padroneggiare il pensiero per cogliere relazioni e nessi tra i dati anche quando sembrano sconnessi, riuscire ad interrogarsi sui grandi perché del mondo e dell’umanità, scambiare informazioni, pareri, competenze, condividere esperienze, crescere insieme, appartenere al gruppo in cui esiste “un posto per tutti” e dove TUTTI vengano riconosciuti e valorizzati.

Ma forse oggi, travisando i valori dell’uguaglianza, della solidarietà, dell’inclusione, ci si è creati l’alibi per trascurare il vero motore del progresso: il merito.

Senza merito e valorizzazione dello stesso “la scuola per TUTTI” diventa “la scuola per NESSUNO”, utile a nessuno, così come lo è la mediocrità, e così come è antiprogressista il livellamento che di quest’ultima è figlio.

Volere e perseguire l’obiettivo di una scuola non elitaria, una scuola di e per tutti, non è un modello dualisticamente contrapposto alla necessità di promuovere il merito. Le due cose possono benissimo essere coesistenti e contestuali. Gli obiettivi non sono tra essi contrapposti, ma andrebbero sapientemente conciliati.

Partendo da tale riflessione e considerazione l’I.C. Rodari, all’interno di un progetto che ha visto gli studenti prepararsi tutto l’anno, ha voluto promuovere ed organizzare nella prima settimana di Giugno una sfida (un “challenge”, per dirla con lo slang anglosassone delle nuove generazioni) tra classi omologhe della Scuola Secondaria di I grado.

Le ragazze e i ragazzi di I, II e III, ognuna per le rispettive categorie, si contenderanno il titolo di “Classe dell’anno” sfidandosi, in un avvincente torneo ad eliminazione, su domande estratte a sorte inerenti le materie curriculari oggetto di studio dell’intero anno scolastico e su esperienze maturate durante le attività didattiche svolte.

L’obiettivo della competizione non è certo quello di fare una cruda selezione darwiniana degli studenti migliori – il challenge si chiama “La classe dell’anno”, non “l’alunno più preparato” – ma quello di promuovere ed esaltare il merito e la qualità degli apprendimenti, valorizzare la preparazione culturale generale e multidisciplinare, stimolare e valorizzare le eccellenze, promuovere l’integrazione, la coesione, l’accoglienza e l’apprendimento collaborativo, potenziare il senso di squadra e il senso di appartenenza, allenare la competenza collaborativa, sviluppare la sana competizione tra pari,   allenare al rispetto delle regole, ottimizzare la gestione del tempo, diffondere la cultura del learning by doing e del learning by playing… e soprattutto DIVERTIRSI INSIEME facendo cultura!

E’ questo che la scuola deve fare, deve ritornare a dettare i modelli sani e vincenti, deve riscoprire e mostrare con orgoglio i valori positivi che ha in sé e non nasconderli dietro la scusa del falso e mediocre illuminismo egalitario che, visti gli effetti sortiti, rischia di trasformarla in un avvilente e inappagante centro sociale.

L’appuntamento per alunni, docenti e genitori è quindi per i giorni 6 e 7 Giugno ore 9:00 presso l’auditorium “F.lli Asta” di via Bachelet, sede della Scuola “G. Rodari” di Palagiano.

Verrebbe voglia di concludere dicendo “Vinca il Migliore!” ma in questi casi la formula che preferisco è quella delle 3 “C” o della C3 coniata dai nostri stessi ragazzi: “LA CLASSE DELL’ANNO: vinca la Cultura, vinca la Coesione, vinca la Collaborazione”. Bella eh?!?

E “se la bellezza colpisce l’occhio, è il merito che conquista il cuore. (Alexander Pope)”.

In bocca al lupo, ragazzi.

 

Prof. Ing. D. Cristian Lentini




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