Ultima modifica: 6 Maggio 2019

“A scuola di robotica con Coding e Droni”

Sono sempre più numerosi gli istituti scolastici e gli enti di ricerca italiani che adottano i droni multirotori come argomento di studio interdisciplinare. E non solo come ricerca e sperimentazione… La robotica e i droni sono entrati già da tempo nella didattica applicativa e laboratoriale di molti docenti e si prevede che nel prossimo futuro lo saranno sempre di più.

Un drone rappresenta infatti una palestra ideale per gli studenti che vogliono sin da piccoli avvicinarsi al mondo dell’elettronica, della aerodinamica, dei sistemi di controllo, delle telecomunicazioni, della programmazione informatica.

Un drone permette di semplificare enormemente, soprattutto alle generazioni di nativo-digitali, lo studio e l’applicazione della robotica, dell’automazione, delle tecniche di volo, della geolocalizzazione, della mappatura del territorio e della programmazione di dispositivi dotati di accelerometro, sensori a ultrasuoni e di pressioni per stabilizzazione del volo.

L’I.C. Rodari, già da tempo coinvolto in diverse attività del PNSD all’interno del Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF), e sempre di più aperto alle nuove sfide tecnologiche, quest’anno, nell’alveo dei progetti PON di Cittadinanza Digitale – tre moduli da 30 h (“Il mio amico Rob”, “Coding in your classroom” e “Codiamo”) rivolti agli studenti di III, IV e V di Primaria e I Secondaria di I grado più un modulo da 60 h (“Step by Step”) rivolto alle ragazze e ragazzi di II e III Secondaria – ha acquistato un piccolo esemplare di drone didattico (“Tello EDU”) interfacciabile con i principali sistemi operativi mobili ed interamente programmabile a blocchi sfruttando le più comuni tecniche di coding.

Un ulteriore strumento di “learning by doing”, quindi, insieme ai tradizionali kit di coding e robotica educativa (anch’essi in dotazione alla scuola), per permettere di innovare ancor più la didattica, contestualizzando le lezioni teoriche, preparate opportunamente tra i banchi, con un uso più flessibile degli spazi, che facilitino approcci operativi alla conoscenza, e favorendo, così, lo sviluppo di indelebili competenze trasversali di cittadinanza digitale e pensiero computazionale. Competenze che potranno di conseguenza essere facilmente spese nel mondo del lavoro visto il trend crescente di attività attorno a questo settore.

Prof. D. Cristian LENTINI

 

 




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